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Miti e Leggende di Ortigia: alla Scoperta delle Storie più Affascinanti

veronicameriggi

Ortigia è il cuore di Siracusa, un’isola carica di storia e racconti millenari. Qui, miti e leggende si intrecciano con la città, dando origine a storie che ancora oggi affascinano. Dalla Fonte Aretusa ai templi antichi, ogni angolo custodisce tracce di un passato in cui il confine tra storia e mito si dissolve. Scoprire queste storie significa entrare in un mondo di divinità, eroi e simboli che hanno segnato l’identità di Ortigia.


La leggenda di Aretusa e Alfeo


Ortigia custodisce una delle storie più antiche della mitologia greca. Aretusa era una ninfa devota ad Artemide, legata all’acqua e alla libertà. Durante una sosta in un fiume, attirò l’attenzione di Alfeo, un dio fluviale che si innamorò di lei. Il suo inseguimento spinse Aretusa a fuggire fino a Ortigia, dove Artemide, per salvarla, la trasformò in una sorgente.


Alfeo non si arrese. Chiese a Zeus di permettergli di raggiungerla e, attraversando il mare, unì le sue acque a quelle della Fonte Aretusa. Ancora oggi, la sorgente è uno dei luoghi simbolo di Siracusa, un legame tra mito e territorio che continua a vivere nel tempo.


Miti e leggende a Ortigia: la Fonte Aretusa
Miti e leggende a Ortigia: la Fonte Aretusa

Miti legati al Tempio di Apollo


Il Tempio di Apollo a Ortigia è il più antico tempio dorico della Sicilia, ma oltre alla sua importanza archeologica, è legato a racconti mitologici che risalgono all’epoca greca. Apollo, dio del sole, della profezia e della musica, era venerato come protettore della città e il tempio a lui dedicato simboleggiava la sua presenza a Siracusa.


Secondo una tradizione, il culto di Apollo arrivò sull’isola con i coloni greci provenienti da Corinto, che scelsero di erigere un santuario in suo onore per ottenere la sua protezione. Alcune leggende raccontano che il dio avesse benedetto Siracusa rendendola una delle città più prospere del Mediterraneo.

Un’altra storia lega il tempio al celebre oracolo di Delfi. Si dice che i sacerdoti di Apollo avessero previsto il destino della città e che i suoi sovrani consultassero l’oracolo prima di prendere decisioni importanti. L’influenza del dio nella vita politica e religiosa era così forte che il tempio non perse il suo valore neanche quando fu trasformato in chiesa in epoca cristiana.


Ancora oggi, tra le sue rovine, il Tempio di Apollo conserva l’eco di una tradizione antica, in cui mito e storia si intrecciano nel cuore di Ortigia.


Archimede e la corona d’oro


La leggenda di Archimede e la corona d’oro è solo una delle tante storie che legano il genio siracusano alla città. Archimede non era solo un matematico, ma anche un ingegnere al servizio di Siracusa, e le sue invenzioni furono decisive durante l’assedio dei Romani nel 212 a.C. 


Secondo alcune ricostruzioni, le sue macchine belliche furono testate nelle vicinanze del Castello Maniace, un’imponente fortezza che domina il porto naturale di Siracusa. Anche il Parco Archeologico della Neapolis è strettamente legato alla sua figura: qui si trova l’Orecchio di Dionisio, una grotta artificiale dalla straordinaria acustica, che secondo la tradizione fu studiata proprio da Archimede.


L'orecchio di Dioniso
L'orecchio di Dioniso

La leggenda delle sorelle Callipigie


La leggenda delle sorelle Callipigie si ricollega al culto di Afrodite Callipigia, un aspetto della dea della bellezza venerato nell’antica Grecia. A Siracusa, il culto di Afrodite era molto diffuso, e il Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia, potrebbe essere stato uno dei luoghi in cui si svolgevano i riti dedicati alla dea. 


Alcune testimonianze artistiche legate al culto di Afrodite Callipigia sono conservate nel Museo Archeologico Paolo Orsi, dove si possono ammirare reperti che raccontano il rapporto tra la città e le sue divinità. La storia delle due sorelle, che celebrarono la bellezza con la costruzione di un tempio, si inserisce in un contesto più ampio di miti legati all’estetica e alla femminilità nel mondo greco.


La leggenda della Pillirina


La Grotta della Pillirina si trova nella Riserva Marina del Plemmirio, un’area di straordinaria bellezza caratterizzata da falesie a picco sul mare e fondali ricchi di biodiversità. 


Secondo la leggenda, una giovane siracusana si innamorò di un marinaio, ma la loro relazione fu ostacolata dalla sua famiglia. I due amanti si incontravano in segreto nella grotta, finché un giorno il giovane non tornò più. Disperata, la ragazza si gettò in mare e, da allora, nelle notti di luna piena si dice che il suo spirito appaia ancora nella grotta. Questo luogo, oggi meta di escursioni e immersioni, conserva un’atmosfera suggestiva, amplificata dal racconto popolare che lo avvolge.

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